Viviamo nel futuro che sognavo da bambino

Viviamo nel futuro che sognavo da bambino

Razzi, Robot & AI

Nessuno sa quali professioni esisteranno ancora fra cinque anni: siamo nel pieno di una nuova rivoluzione industriale, che spaventa perché ad essere automatizzate sono le attività cognitive.

Avatar di Marco Canestrari
Marco Canestrari
giu 18, 2024
∙ A pagamento
1
1
Condividi

Un paio di settimane fa ero a casa di mia madre, a Pavia. Stiamo sistemando le cantine: ho ritrovato qualche decina di dischetti risalenti a trent'anni fa. Alcuni contenevano giochi, altri documenti e foto della mia infanzia. C'è un videogioco che venne distribuito durante le regate del Moro di Venezia, che non ero mai riuscito a far funzionare. C'è il primo programma che io abbia mai scritto dall'inizio alla fine che contava i giorni mancanti al 2000 (era il 1997 quando lo scrissi).

Spesso si ricorda che la potenza di calcolo di un qualsiasi orologio attuale è migliaia di volte maggiore di quella dei computer delle missioni Apollo che portarono l'uomo sulla Luna, ma mi emoziona di più pensare all'accelerazione del progresso tecnologico gli ultimi trent'anni, e ancora di più gli ultimi dieci. Trovo peraltro molto simile il momento storico: anche oggi c'è una forte tensione tra blocchi di potere ma come allora siamo tornati a sognare Convivono paura e innovazione.

Cosa è successo questa settimana

Le notizie che ho selezionato dalla scorsa settimana credo siano una buona fotografia di quanto succede. Quella che chiamiamo "Intelligenza Artificiale" sta per arrivare nelle mani di tutti noi. È proprio questo il motto che Apple ha scelto per "Apple Intelligence", i modelli che verranno integrati nei loro dispositivi. Ma sta per arrivare sul mercato, con tempistiche simili, anche un robot umanoide in grado di svolgere attività nelle fabbriche come fosse un operaio: si tratta di "Optimus" e lo sviluppa la Tesla di Elon Musk, che in teoria produce automobili elettriche. Sempre di Elon Musk è SpaceX, che ha effettuato con successo il quarto volo di test del più potente razzo mai costruito, simulando un atterraggio verticale che verrà effettivamente tentato col prossimo lancio, tra luglio e agosto. Non è un film, è tutto vero.

Parto da qui per questa prima edizione della newsletter.

Vecchie speranze, nuovi sogni

Ricordo bene le speranze che quella cifra tonda del 2000 suscitava, mentre scrivevo quel programma: sognavo che il volo spaziale tornasse di moda e assistenti virtuali a cui parlare. Speravo che un giorno si potesse andare in orbita come oggi prendiamo un volo per New York. Ci stiamo arrivando e sempre più velocemente. Quello che mi entusiasma di più di questa fase è che non c'è una singola tecnologia emergente che non abbia un impatto su ciascuno di noi.

Anche se quei razzi che atterrano verticalmente sembrano fantascienza già ora ci hanno cambiato la vita: sopra le nostre teste volano oltre seimila satelliti della costellazione "Starlink", un servizio di SpaceX in grado di dare copertura Internet in ogni angolo del pianeta. La novità è che gli ultimi modelli sono in grado di fornire anche il segnale anche ai cellulari. Presto potremo connetterci con lo stesso servizio in qualsiasi paese: fine delle "compagnie telefoniche".

I robot di Tesla, com'è facilmente intuibile, possono essere addestrati a svolgere compiti al di fuori della fabbrica, dalla guida di un'auto a servire al tavolo di un ristorante. L'intelligenza Artificiale generativa è l'equivalente per le professioni cognitive. Sì, ci sara una difficile transizione: posti di lavoro verranno distrutti: ma già ora stanno nascendo lavori che ieri non esistevano. Non dobbiamo avere paura: ecco perché, notizia per notizia.

Viviamo nel futuro che sognavo da bambino è una pubblicazione supportata dai Reader. Per ricevere i nuovi Post e supportare il mio lavoro, prendi in considerazione la possibilità di diventare un abbonato gratuito o a pagamento.

SpaceX ha quasi recuperato il razzo e la nave spaziale più grandi di sempre

Si è tenuto attaccato alla navicella con tutte le sue forze, con tutte le nostre speranze, quell'alettone anteriore, mentre il fuoco dovuto all'attrito del rientro in atmosfera lo consumava davanti agli occhi della telecamera.

Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni

Iscriviti a Viviamo nel futuro che sognavo da bambino per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.

Già abbonato a pagamento? Accedi
© 2025 Marco Canestrari
Privacy ∙ Condizioni ∙ Notifica di raccolta
Inizia il tuo SubstackScarica l'app
Substack è la casa della grande cultura